In questo periodo si parla tanto di regime forfettario. Perché? Con l’ultima legge di bilancio il Governo ha introdotto rilevanti novità fiscali per il 2023, modificando in parte la disciplina del regime forfettario.
Se vuoi aprire una Partita Iva in regime forfettario, oppure se sei già titolare di Partita Iva in questo regime agevolato, continua a leggere questo articolo. Ti illustreremo tutte le novità fiscali 2023 sul regime forfettario. Non dimenticare di parlarne con il tuo commercialista per scegliere la pianificazione fiscale più adatta alle tue esigenze.
Noi di DirittodelWeb mettiamo a tua disposizione il nostro servizio di consulenza fiscale e legale online. Contattaci per saperne di più.
Regime forfettario: che cos’è e quali sono i vantaggi
Il regime forfettario è un regime fiscale agevolato destinato alle nuove Partite Iva o a chi nell’anno precedente ha avuto un fatturato inferiore – con le novità fiscali 2023 – a 85.000 euro. Ti ricordiamo che il regime forfettario è destinato solo alle persone fisiche che svolgono attività d’impresa, arti o professioni.
Se non sei ancora titolare di una Partita Iva e stai pensando di iniziare un’attività in senso imprenditoriale (quindi con i requisiti dell’abitualità e della professionalità), ti sarà richiesta l’apertura della Partita Iva. In un caso del genere, è molto probabile che il tuo commercialista ti suggerisca di aprire la Partita Iva in regime forfettario.
Quali sono i vantaggi di aprire una Partita Iva in regime forfettario?
Come abbiamo anticipato, si tratta di un regime agevolato. Infatti, il pagamento delle imposte risulta semplificato e molto vantaggioso.
In quanto al reddito imponibile, è applicata un’unica imposta, nella misura del 5% o del 15%, sostitutiva di quelle ordinariamente previste.
L’imposta sostitutiva è ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività in presenza di determinati requisiti, tra cui il caso in cui si apre per la prima volta una Partita Iva. In questo caso è molto evidente il vantaggio!
Come si ricava dal nome, nel caso del regime forfettario la percentuale di imposte da pagare non è calcolata sul netto, cioè sul reale guadagno, ma su una percentuale stabilita a forfait dallo Stato.
Ad esempio, per chi fa commercio online questa percentuale è pari al 40% del fatturato totale.
Su questa percentuale, dunque, saranno calcolate tutte le imposte a prescindere da quello che sarà il reale guadagno del detentore di Partita Iva. Vuoi conoscere a quanto ammonta la tua percentuale?
Contattaci per conoscere il valore della tua percentuale sulla base della tua attività.
Novità fiscali 2023: nuovi limiti del regime forfettario
La legge di bilancio risulta definitivamente approvata. Dal 1° gennaio 2023 esistono due nuovi limiti per il regime forfettario, di 85.000 euro e di 100.000 euro.
Per i titolari di Partita Iva in regime forfettario il limite passa da 65.000 euro – come previsto prima della nuova legge di bilancio – a 85.000 euro.
Attualmente, se inizi una nuova attività e presumi di conseguire ricavi o compensi non superiori a 85.000 euro, oppure se sei già in attività e nell’anno precedente non hai superato il limite degli 85.000 euro, puoi accedere al regime forfettario.
Ricorda che se scegli il forfettario nell’arco dell’anno solare, ad esempio a giugno, gli 85.000 euro saranno rapportati ai mesi restanti!
Quindi, per il primo anno, la soglia da rispettare per non uscire dal forfettario dall’anno successivo sarà parametrata al mese di apertura.
Attenzione! Il limite degli 85.000 euro è valido solamente per le Partite Iva che sono già al secondo anno di attività, oppure per chi ha aperto la Partita iva il 1° gennaio 2023. In altre parole, il nuovo limite vale per chi detiene la Partita Iva per l’intero anno solare.
Per il primo anno di attività come calcolare il limite oltre il quale si uscirà dal regime forfettario? Niente paura, basta fare un piccolo calcolo!
Come calcolare il limite oltre il quale si esce dal forfettario
Vuoi conoscere come calcolare il limite oltre il quale uscirai dal forfettario?
Calcoliamolo insieme. Dividiamo 85.000 euro per dodici mensilità. Il risultato sarà 7.083,34 euro. Questo importo va moltiplicato per il periodo di tempo che va dal mese di apertura al mese di dicembre. Se per esempio, hai aperto la Partita Iva a marzo, dovrai moltiplicare 7.083,34 euro per dieci mensilità, i mesi che vanno da marzo a dicembre. Il risultato sarà 70.833 euro.
Se, invece, hai aperto la Partita Iva a giugno il risultato del calcolo sarà 49.581 euro.
Nel caso in cui dovessi sforare tale soglia di 85.000 euro, parametrata come sopra per il primo anno di attività, uscirai dal forfettario al 1° gennaio dell’anno successivo a patto di non superare i 100.000 euro.
Per chi è al primo anno di attività la soglia di 100.000 euro è valida e costante a prescindere dal mese di apertura.
Se, nell’anno solare, dovessi superare la soglia dei 100.000 euro, dal giorno stesso del superamento entreresti nel regime ordinario, perdendo i requisiti del regime forfettario.
Il calcolo delle tasse per tutto l’anno sarà fatto secondo le regole del regime ordinario su tutto il reddito generato nell’anno solare.
Ipotizziamo che tu apra la Partita Iva nel 2023 e che supererai i 100.000 euro di fatturato nel mese di settembre. Se al 31 dicembre 2023 il tuo fatturato ammonterà a 150.000, l’intera somma sarà tassata secondo gli scaglioni IRPEF tipici del regime ordinario.
Pertanto, ti invitiamo a monitorare attentamente i tuoi fatturati, per controllare la presenza dei requisiti del regime forfettario anche per l’anno 2023!
Sulla base della normativa attuale, come capire se hai superato i requisiti del forfettario?
Partiamo col dire che, se sei un lavoratore dipendente e la tua RAL 2022 è superiore ai 30.000 euro, dal 2023 non sarai più in forfettario.
Se, invece, hai aperto una Partita Iva nel gennaio 2022, o negli anni precedenti, e se hai superato il limite dei 85.000 euro di fatturato, dal 2023 non sarai più in forfettario.
Infine, se hai aperto la Partita Iva nel corso del 2022, il tuo limite varierà a seconda dei mesi in cui hai effettuato l’apertura. Il limite è così quantificato a seconda del mese di apertura:
gennaio: 85.000 euro;
febbraio: 77.917euro;
marzo: 70.983 euro;
aprile: 63.751 euro;
maggio: 56.668 euro;
giugno: 49.585 euro;
luglio: 42.502 euro;
agosto: 35.419 euro;
settembre: 28336 euro;
ottobre: 21.253 euro;
novembre: 14.170 euro;
dicembre: 7.087 euro.
Che succede se superi i limiti del forfettario nel 2023
Cosa succede se non hai più i requisiti per restare nel regime forfettario nel 2023?
Nel caso in cui avessi superato i limiti del forfettario nel 2023, hai due alternative. Se hai superato gli 85.000 euro ma non i 100.000 euro, potrai attendere la fine del 2023 per il passaggio al regime ordinario a partire dal 1° gennaio 2024.
Se, invece, hai superato i 100.000 euro automaticamente passeresti in regime ordinario. Questo passaggio è implicito e non necessita dichiarazioni al fisco. In tal caso contattaci. Ti illustreremo tutti i cambiamenti fiscali a cui dovrai andare incontro.
Potrebbe, però, convenirti anche aprire una società. Parla di questa opzione con il tuo commercialista. Infatti, questa scelta deve essere ben ponderata e necessita di numerosi adempimenti. Puoi anche inizialmente optare per il semplice passaggio in regime ordinario e durante l’anno scegliere di aprire una società.
A grandi linee, ci sentiamo di consigliarti di aprire una società se hai avuto un fatturato superiore ai 120.000 euro nel corso degli ultimi dodici mesi. Questa soglia è tuttavia una semplificazione. Pertanto, ti consigliamo di contattarci per analizzare il tuo caso specifico.
Se hai perso i requisiti per il regime forfettario, o volessi passare ad altro regime, contattaci al più presto. Così potremo pianificare al meglio il nuovo anno fiscale e farti risparmiare denaro sul pagamento delle tasse.
Adempimenti fiscali del regime forfettario
L’apertura di una Partita Iva comporta una serie di adempimenti burocratici.
Dovrai creare una pec, obbligatoriamente nel caso in cui tu debba iscriverti in Camera di Commercio. Inoltre, dovrai possedere uno Spid, la cosiddetta identità digitale. Sarà poi necessario richiedere il numero della Partita Iva all’Agenzia delle Entrate. Infine, dovrai provvedere a iscriverti presso la Camera di Commercio di riferimento, comunicare l’avvio della tua attività al Comune di Residenza (S.C.I.A.) e iscriverti all’INPS.
Ti sembra complicato? Niente paura, per l’apertura della Partita iva e la gestione delle pratiche di cui ti abbiamo parlato, puoi affidarti a noi di Diritto del Web.
Apriamo e gestiamo Partite Iva per persone fisiche e società con specifico riguardo ai business online e sapremo guidarti al meglio nella tua attività.
Quali servizi include il nostro preventivo
Ti garantiamo assistenza per l’apertura di Partita Iva in Regime forfettario: avvio della procedura di apertura della Partita Iva e comunicazioni all’Agenzia delle Entrate, alla Camera di Commercio, Scia al Comune e all’INPS.
Ci occupiamo della gestione e dell’assistenza della Partita Iva: tenuta della contabilità, assistenza nell’emissione delle fatture e ulteriori documenti contabili e fiscali, calcolo delle imposte e dei contributi previdenziali, predisposizione della Dichiarazione dei redditi, calcolo Iva mensile su fatture in reverse charge (es. Servizi fb e shopify).
Infine, ti forniamo assistenza legale. Per qualsiasi dubbio legale e giuridico puoi rivolgerti a noi e ai nostri avvocati specializzati. Le consulenze legali sono incluse nei nostri piani mensili, mentre potrai accedere ai nostri servizi legali ai prezzi riservati per i nostri clienti.
Oltre alla gestione ordinaria tipica dei commercialisti tradizionali, avrai anche i seguenti servizi aggiunti:
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