Hai un’agenzia di Social Media Marketing e un tuo cliente per cui hai cominciato a lavorare si rifiuta di pagarti? Sei un influencer e hai stipulato un contratto con un’azienda o con un imprenditore per pubblicizzare i suoi prodotti o servizi?
Cosa puoi fare se il committente non ti paga tutto o parte del corrispettivo pattuito nell’accordo?
Ti abbiamo elencato delle situazioni che possono verificarsi di frequente nella tua vita lavorativa.
Oggi vogliamo spiegarti come recuperare il tuo credito.
Ti ricordiamo di rivolgerti a un avvocato abilitato, meglio se specializzato nei business online.
Noi di DirittodelWeb mettiamo a tua disposizione il nostro servizio di consulenza legale e fiscale gratuita online. Contattaci se hai bisogno di aiuto o se vuoi saperne di più.
Recuperare il tuo credito in poche mosse
Siamo nell’ambito del recupero crediti.
Il mancato versamento del corrispettivo pattuito costituisce a tutti gli effetti un inadempimento contrattuale. Come tale puoi farlo valere dinanzi a un giudice. Se possiedi la fattura (ancora meglio se hai anche un contratto scritto) sarà molto semplice ottenere ciò che ti spetta. In ogni caso, non sempre dovrai arrivare davanti a un giudice per recuperare il tuo credito.
Come prima cosa, ti consigliamo di provare a sollecitare il tuo cliente, ricordandogli gli obblighi che ha preso nei tuoi confronti. Se dopo il sollecito il cliente continuerà a non pagarti, dovrai allora rivolgerti a un avvocato. Potrebbe, infatti, essere necessaria una lettera di diffida per farti recuperare il tuo credito.
Niente paura, non è nulla di complicato. Continua a leggere il nostro articolo se vuoi sapere come fare per recuperare i tuoi crediti tramite una lettera di diffida.
Contattaci per conoscere il nostro servizio di consulenza gratuita legale online.
Recuperare il tuo credito con una diffida
La lettera di diffida è un documento formale, redatto e inviato da un avvocato via PEC o con lettera raccomandata A/R. Con la lettera di diffida puoi sollecitare il destinatario a compiere o a non compiere una certa azione entro un termine stabilito. In parole povere, puoi inviare al tuo cliente che non vuole pagarti un ultimatum, prima di fargli causa o di chiedere al giudice di emettere un decreto ingiuntivo nei suoi confronti.
La diffida deve contenere sempre l’indicazione dell’obbligo da adempiere o dell’azione da non compiere e quella di un termine, scaduto il quale potrai agire in giudizio.
Quando la diffida ha valore legale?
Attenzione. La diffida ha valore legale soltanto se inviata tramite raccomandata A/R oppure inviata da PEC a PEC. Inoltre, perché abbia valore, dovrà firmarla un avvocato abilitato. Non basta un semplice “dottore in giurisprudenza”.
E se il cliente continua a non pagare? Allora potrai citarlo in giudizio. Continua a leggere il nostro articolo per conoscere come recuperare il tuo credito in sede giudiziale.
Come funziona il recupero crediti in sede giudiziale
In tanti storcono il naso quando parliamo di recuperare un credito in sede giudiziale, cioè facendo una causa dinanzi a un giudice.
Se stai pensando che dovrai imbarcarti in un’impresa ardua, che ti sottrarrà tempo e danaro, ti sbagli. Recuperare le somme che ti spettano in sede giudiziale può rivelarsi meno complicato di quanto immagini.
Se hai concluso un contratto scritto e hai emesso fattura, hai la “prova” del tuo diritto al pagamento del corrispettivo. Questo significa che non avrai bisogno di iniziare un lungo processo (il cosiddetto giudizio ordinario o di cognizione), e di perdere anni e denaro, a causa dei tempi lunghi della giustizia italiana.
Se sei titolare di un diritto di credito e hai la prova scritta di questo credito (il contratto) puoi farlo presente al giudice, senza chiamare in causa il tuo debitore.
Puoi agire, infatti, tramite un ricorso per Decreto Ingiuntivo, un procedimento più snello, veloce ed economico dell’ordinario processo di cognizione.
Come funziona questa procedura? Quali sono i costi e i suoi tempi? Scopriamolo insieme.
Che cos’è il decreto ingiuntivo
Il ricorso per Decreto Ingiuntivo è una procedura che permette di recuperare velocemente crediti liquidi, certi ed esigibili.
Tale ricorso si propone al Giudice senza necessità di chiamare in causa la controparte.
Sarà il Giudice a decidere se accogliere o meno il ricorso e a emettere il Decreto Ingiuntivo.
Il Decreto ingiuntivo può essere:
- immediatamente esecutivo, nel senso che permette a chi lo ottiene di recuperare i crediti che gli spettano;
- senza provvisoria esecuzione: in questo caso, bisognerà attendere lo scadere dei termini per consentire al debitore di opporsi al decreto ingiuntivo (40 giorni). Nel caso in cui il debitore non si opponga, il decreto ingiuntivo permetterà il recupero del credito.
Se il debitore dovesse opporsi al decreto ingiuntivo si instaurerà un ordinario procedimento dinanzi al Giudice. Sarà il Giudice a decidere sulle ragioni del debitore e del creditore.
Costi del decreto ingiuntivo per recuperare il tuo credito
Quanto costa nella pratica richiedere un decreto ingiuntivo?
Decisamente meno rispetto alle spese previste in materia di giudizio di cognizione. Dovrai infatti sostenere il costo del Contributo Unificato, che varia a seconda del valore della causa, oltre all’onorario dell’avvocato.
Ti ricordiamo che, in caso di accoglimento del ricorso con provvisoria esecuzione, il decreto ingiuntivo verrà messo immediatamente in esecuzione con contestuale pagamento delle spese ed onorari agli avvocati, così come liquidati dal giudice in decreto.
In caso di accoglimento del ricorso senza provvisoria esecuzione non potranno essere richieste immediatamente le somme (spese ed onorari), ma occorrerà attendere la scadenza dei termini per l’opposizione della controparte.
Se la controparte si oppone, si instaurerà un ordinario procedimento dinanzi al Giudice a cui spetterà decidere sulle ragioni del debitore e del creditore.
Le spese per tale fase saranno a carico dell’opponente, cioè del debitore.
Hai ancora dubbi? Rivolgiti a uno specialista esperto del settore, che saprà consigliarti come agire per far valere tutti gli obblighi contenuti nel contratto, incluso il diritto al pagamento del corrispettivo. Contatta Dirittodelweb per ricevere una consulenza.
Conclusioni e consigli
Il nostro consiglio è di tutelarti a monte con la stipula di un contratto scritto, come strumento necessario a garantirti adeguata tutela. Ai sensi dell’art. 1372 c.c. “il contratto ha forza di legge tra le parti”.
Cosa significa? Che tutto quello che è scritto nel contratto è valido tra parti che lo hanno stipulato. Insomma, se il tuo cliente ha firmato un contratto non potrà più tirarsi indietro.
Per evitare brutte sorprese evita i fac-simile che trovi online. Rivolgiti a un professionista esperto di contrattualistica per un contratto redatto su misura per te, ma equo per la controparte. Ne guadagnerai in termini di marketing e tutela legale. Se ancora non lo conosci, scopri il nostro servizio di contrattualistica.
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